Monthly Archives: February 2011

é quel sogno

é quel sogno che portiamo in noi che qualcosa di miracoloso avvenga, che debba avvenire – che il tempo si apra che il cuore si apra che le porte si aprano che la roccia si apra che le sorgenti scaturiscano – che il sogno si apra, che un mattino penetriamo in una baia di cui [...]

visita a un albero

esistono in montagna alberi eroi, piantati sopra il vuoto, medaglie sopra il petto di strapiombi. salgo ogni estate in visita a uno di loro. prima di andare via monto a cavallo del suo braccio vuoto. i piedi scalzi ricevono il solletico dell’aria aperta sopra centinaia di metri. lo abbraccio e lo ringrazio di durare. erri de luca

funzione dell’arte

oggi si può forse meglio capire la funzione dell’arte, specialmente figurativa, ma anche della musica e della poesia: far ricordare dei mondi (più d’uno) terrestri o extraterrestri che furono e che perirono, che vissero e non rivivranno (o sono immaginabili viventi) ben prima di questo Anthropo d’oppressione; mondi preistorici al di là delle età geologiche [...]

l’albero

quest’albero e il suo stormire cupa foresta di richiami, di grida, mangia il cuore oscuro della notte. aceto e latte, il cielo e il mare, la densa massa del firmamento, tutto cospira a questo tremito, che dimora nel denso cuore dell’ombra un cuore che scoppia, un astro duro che si sdoppia e deflagra nel cielo, il [...]

perchè una foresta

perchè una foresta sia superba ha bisogno d’età e d’infinito, oh, non morite troppo presto, amici, sotto la grandine della miseria, abeti che dormite nei nostri letti fate eterni i nostri passi sull’erba. rené char

gioia

lo splendore del sole ti abbacinava ieri dolendo come la piaga nelle pupille del cieco. ma oggi lo splendore del sole non è abbastanza lucente per la lucentezza tua: nell’infinito mondo non c’è che questo tuo splendore vero. antonia pozzi

nulla

nulla, nessuna forza può rompere una fragilità infinita. guido ceronetti

le tre parole più strane

quando pronuncio la parola Futuro, la prima sillaba già va al passato. quando pronuncio la parola Silenzio, lo distruggo quando pronuncio la parola Niente, creo qualche cosa che non entra in alcun nulla. wislawa szymborska